Un analizzatore di batterie con Arduino

Jungfrau-1Qualche tempo fa avevo sentito un tipo alla radio che spiegava come risparmiare sulle batterie ministilo, in pratica sosteneva che smontando una pila da 9V si riuscivano a ottenere sei pile da 1.5V in formato ministilo. Effettivamente mi sono sempre chiesto se una pila da 9V poteva contenere 6 pile da 1.5 ma soprattutto se le pile erano di qualità identica alle alcaline, insomma un notevole risparmio economico o una grandissima cagata!?

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Per provare la scheda di sviluppo Arduino comprata da poco ho pensato di realizzare un analizzatore di curva di scarica di batterie, sicuramente per per togliermi la curiosità sulle pile ma soprattutto per verificare se programmare Arduino è semplice come si legge nei forum di elettronica.
Ma torniamo alle pile o meglio alla batteria quadrata da 9V, la prima cosa che ho fatto è non rispettare quello che normalmente c'è scritto sulla confezione, l'ho smontata. Effettivamente la pila contiene 6 pile molto simili alle ministilo, forse un pò più piccole ma c'è anche da considerare che le originali ministilo hanno il rivestimento di lamierino che qui manca.
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Dopo aver sezionato la batteria è arrivato il turno di Arduino, ho installo il software e senza aver mai letto nessun manuale ho comincio a scrivere il programma, le mie capacità di programmazione sono elementari, le uniche esperienze risalgono una ventina di anni fa (Basic e Fortran77!!).
Punto la ghiera dell'orologio, dopo 43 minuti compreso il tempo per leggere la documentazione il programma è già praticamente finito, compilo, altri 10 minuti massimo di debuger per qualche piccolo errore di sintassi e il programma sembra funzionare bene.
OK, d'accordo il programma è moto semplice, ma il linguaggio è oggettivamente molto intuitivo, in neanche un'ora ho fatto un analizzatore che legge due ingressi analogici e scrive sulla seriale un file in puro formato CSV pronto per essere caricato in Excel.
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sorgente

Pila-3
Ma torniamo un'altra volata alle pile, dopotutto ho fatto questo sbattimento per testarle...
Ho preso una pila ricavata dalla 9V e l'ho collegata a un ingresso analogico di Arduino, ho fatto la stessa cosa su un secondo ingresso per la pila alcalina di riferimento, ho fatto partire il programma e ho collegato le lampadine (identiche) in parallelo alle due pile.
dopo circa 5 minuti la lampadina collegata alla pila ricavata dalla 9V si era già spenta, dopo altri 5 minuti ho scollegato il tutto e ho importato l'output in excel.
questo e' il grafico:
grafico

Da subito si nota che la pila di riferimento parte in vantaggio: 1,7V conto i 1,5 della pila taroccata,
dopo il collegamento delle lampadine la pila di riferimento arriva ai 1,4V canonici, la tensione della tarocca cade di mezzo volt e si attesta su 1,01 V, dopo gli 8 minuti di test la pila tarocca e' a 0,08V mentre quella buona regge ancora 1,16V
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tenendo anche conto che per accelerare i test la corrente di scarica era forte (600mA paragonabile a una macchina fotografica) questo grafico dimostra che in termini qualitativi smontare batterie non conviene. Economicamente poi non si risparmia un granché: una 9V costa 4,99euro (83 centesimi l'una) una confezione da 4 ministilo 5,25euro (1,3Euro l'una) il 63% in piu'.